Paura del colesterolo? In realtà potrebbe essere il tuo amico del cuore

Inizio questo articolo per darti una notizia shock per la tua alimentazione: il consumo quotidiano di uova (1 o 2 al dì) non altera i livelli ematici di colesterolo.

Facciamo un po’ di calcoli insieme: in Inghilterra vengono consumate circa 14 uova a settimana; in Argentina uno al giorno (in media) a colazione. Negli Usa circa 18 a settimana, per non parlare poi del consumo medio pro capite del popolo tedesco!

In Italia, invece, si mangiano al massimo 2 uova a settimana e spesso – mi riferiscono alcuni pazienti – “come da raccomandazioni”: ma di chi? Perché nel Bel Paese si ha tanto timore di consumare una così importante fonte proteica? Per non parlare che non solo è economica ma ha anche un elevato valore biologico.

Tuttavia, nonostante un consumo limitato, i valori di colesterolo nella popolazione generale tendono a essere alti. Va da sé che non è il consumo quotidiano di uova a far aumentare il valore nel sangue!

Il tuo colesterolo è alto per le tue cattive abitudini nutrizionali perpetrate nel tempo e viziate da falsi miti alimentari.

Addirittura la vera dieta mediterranea, particolarmente indicata per chi soffre tutt’oggi di patologie cardiovascolari, prevedeva un consumo settimanale pro capite di 2 o 3 uova; questa era infatti la quantità minima prevista per una famiglia dell’epoca, composta da circa 10 persone, che dormivano in una casa non molto grande; grazie a piccoli allevamenti potevano provvedere al proprio fabbisogno mangiando 2/3 uova a testa a settimana.

Anche additare i carboidrati come responsabili dell’aumento dei valori ematici di colesterolo è inesatto; è vero: non sono essenziali nell’alimentazione dell’essere umano. Tuttavia risultano fonti fondamentali di energia, stimolatori della funzionalità tiroidea e, se opportunamente consumati, della produzione di serotonina, l’ormone della felicità.

Allora, ti starai chiedendo, perché il mio colesterolo tende a rimanere alto? Aver modificato il mio stile di vita è stato insufficiente?

La mia risposta da professionista della nutrizione è di non preoccuparti, e di procedere a un’analisi più approfondita che non si basi esclusivamente su un unico valore. Prendere come riferimento assoluto un unico dato è, in generale, un approccio sbagliato.

Insieme, e con il supporto di una formula, possiamo invece comprendere qual è il tipo di rischio di possibili eventi cardiaci infausti calcolando il Colesterolo TOT che è il risultato della somma di HDL + LDL + VLDL (semplificando di molto il fegato converte il grasso in due tipi di lipidi – colesterolo e trigliceridi – che per essere distribuiti in tutti il corpo vengono “incorporati” nelle tre principali lipoproteine, meri trasportatori; le lipoproteine sono a bassa densità o LDL, a densità molto bassa o VLDL e ad alta densità o HDL).

Perché il colesterolo è così importante per il corpo? A che cosa serve?

Il colesterolo è, come detto, una molecola lipidica che fa parte della categoria degli steroidi. Si tratta di un grasso che svolge una funzione fondamentale per il nostro organismo; ha una consistenza cerosa, e come ogni grasso, non si scioglie nel sangue ma viene trasportato dalle lipoproteine.

Quindi il fegato sintetizza il 70% del colesterolo insieme all’intestino, cioè lo produce da sé; il resto viene assunto tramite il cibo.

Tra le sue funzioni:

  • è molto importante come componente delle membrane cellulari;
  • forma la guaina mielinica necessaria per la trasmissione nervosa
  • compone la bile

Il nostro organismo lo utilizza anche per sintetizzare “alcuni composti” quali ormoni sessuali e vitamina D.

Non sono contro i farmaci per principio, sia chiaro, ma molte volte essi sono inefficaci, specie in questi casi; e anzi, proprio perché non sono risolutivi, riescono soltanto a inibire le funzioni che il colesterolo svolge all’interno del corpo.

problemi, anche quando si parla dei valori del colesterolo “non buono”, vanno risolti alla fonte; lo stesso dicasi per i casi di infiammazione sistemica.

Resto sempre a disposizione per rispondere a dubbi e perplessità, tramite i social o in presenza; e intanto, se vuoi, puoi calcolare online in autonomia il tuo rischio cardiaco.

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