Oggi voglio fare con voi una considerazione sul concetto di evoluzione tecnologica e sulla relazione che esiste in modo trasversale tra le persone, siano esse mature o giovanissime, siano sportivi occasionali o professionisti in carriera, e gli smartphone.
Ciò che mi preoccupa però in qualità di nutrizionista sportivo è che il riposo, attività necessaria per chi pratica sport in particolare a livello agonistico, non sempre viene preso sul serio proprio dagli atleti della “Next Generation” (o Next Gen).
Questa nuova emergenza non riguarda soltanto me, ma tocca tutti i professionisti dello sport e le discipline su larga scala. In un futuro non troppo lontano, dovremo affrontare, gestire e risolvere il “problema sociale” dell’uso incontrollato dei dispositivi tecnologici, dei social e di Internet anche tra i giovani sportivi e più di quanto immaginiamo adesso.
Avere un Internet addiction disorder, essere social addicted o tech addicted, come ogni forma di dipendenza, crea assuefazione, “bad habit”, cosa che non permette al cervello e al corpo di riposare abbastanza.
Diversi studi internazionali hanno dimostrato, infatti, che non basta diminuire la luminosità degli schermi dei propri smartphone per ridurre “l’inquinamento luminoso” e permettere così al cervello di riposare al meglio sia di giorno che di notte.
Bisogna, al contrario, rivalutare l’importanza del dormire bene all’interno di una relazione diversa ed equilibrata con i nuovi mezzi tecnologici e ammettere che esiste un forte legame negativo tra esasperazione dell’uso dei telefonini, poco riposo e cattive performance sportive.
Nella prevenzione della soppressione melatoninica – ricordiamoci che la melatonina è l’ormone principale che regola il ciclo sonno-veglia – e nell’educazione a un corretto utilizzo del proprio cellulare devono quindi entrare in gioco diverse figure: è vero che noi coach, preparatori atletici, nutrizionisti sportivi, insegnanti abbiamo un ruolo importantissimo nei confronti degli e delle atlete, ma coloro i quali sono al centro delle loro vite e sono co-responsabilizzi del loro percorso di crescita ed educativo sono i genitori!
Quindi, il mio consiglio è di “insegnare e imparare” a evitare gli “eccessi” con i quali non si raggiungono mai obiettivi positivi.
Infine ricordatevi: oltre a una dieta equilibrata e a un allenamento costante, le performance di chi fa sport dipendono soprattutto da come e quanto il corpo ricarica le proprie energie!