Diabete di tipo 2 e il ruolo del cibo

Sapete che cos’è il diabete mellito di tipo 2? È una malattia metabolica, purtroppo cronica.

I dati attuali mostrano un trend in crescita, vale a dire che è una malattia non solo molto diffusa ma in continuo aumento.

In breve, chi soffre di DMT2 ha un malfunzionamento del processo metabolico del glucosio.

Ma come funziona il nostro corpo?

Dopo aver mangiato, ad esempio, un piatto di pasta, i carboidrati assunti verranno digeriti e scomposti.

Lo zucchero (derivato da tale processo) finirà naturalmente nel sangue.

A questo punto entra in gioco l’insulina, l’ormone fondamentale per far in modo che tale sostanza (lo zucchero) arrivi alle nostre cellule e produca energia.

L’organo preposto alla sua produzione è il pancreas.

Che cosa succede nei casi di diabete mellito di tipo 2?

Che c’è una produzione errata della quantità di insulina o una condizione nota come insulino-resistenza; cioè lo zucchero rimane nel sangue, la glicemia aumenta, il pancreas continua così a produrre altra insulina.

Il risultato? Si crea una situazione di scompenso, piena di disturbi che possono anche complicarsi nel corso del tempo.

Quando si è in sovrappeso, il grasso equivale a “energia depositata” ed è proprio in questi casi che con più facilità si manifesta la forma appena descritta di resistenza all’insulina.

E ancora, dato che l’insulina è un ormone deputato alla formazione di grasso, la persona entra in una situazione viziosa continuando ad aumentare di peso.

Questa premessa era necessaria per sottolineare come, oltre naturalmente alle terapie farmacologiche prescritte dagli specialisti, sia necessario contrastare una dimensione di malattia con una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo e armonioso.

In qualità di professionista dell’alimentazione, voglio indicare – senza sminuire l’importanza dell’approccio medico classico – alcuni cibi consigliati nei casi di DMT2.

Gli alimenti come la frutta più zuccherina (uva, banane, mandarini) oppure le carote e le patate potete mangiarle tranquillamente prestando attenzione soltanto alle quantità (la qualità dei prodotti la do per scontata).

Il primo accorgimento è dunque ridurre la quantità, ma non eliminare del tutto questi cibi.

Per quanto concerne le patate, oltre alla quantità, il mio suggerimento (e non solo per chi soffre di DMT2) è di sceglierle in sostituzione di pane o pasta (cioè dei cereali).

Le patate dolci, inoltre, hanno un indice glicemico più basso rispetto alle altre tipologie e, come dico sempre, meglio consumare cibi freschi e non preparati industriali: quindi il purè di patate fatelo voi! 

Il fritto, come sempre, sarebbe da evitare.

Ogni vostro pasto dovrà comunque essere equilibrato: non è, infatti, la percentuale diversa (un po’ più alta) di zucchero delle patate e delle carote a creare danni seri al vostro organismo.

Nel caso di soggetti a rischio o di situazioni di malattia già attivata (e non solo), io sono sempre a disposizione per analizzare le vostre singole situazioni e creare piani alimentari ben specifici.

Inoltre, in via precauzionale, è bene seguire accortezze piuttosto semplici come evitare i cereali raffinati (meglio integrali o in chicco), preferire grassi “buoni” come l’olio EVO, consumare con regolarità la frutta secca, scegliere salmone non allevato, o pesci come lo sgombro e così via…

Le verdure di ogni colore e tipologia, ovviamente di stagione, cotte o crude, devono far parte della vostra tavola quotidianamente.

Ma adesso veniamo ai cibi no: quali sono?

In primis gli zuccheri aggiunti, i grassi non buoni; tradotto in altro modo bisogna essere forti e dire addio agli alimenti industriali, processati, confezionati.

Ai piatti pronti, ai dolci e alle merendine, agli snack, ai salumi, alle patatine, ai succhi di frutta, alle bevande gassate.

La carne rossa, le uova, il burro e i formaggi, invece, dovrebbero venire limitati e alternati durante la settimana.

Con la doverosa premessa che prima di ogni decisione, specie nutrizionale, è bene parlare con i propri medici di riferimento, voglio ricordare che tra i fattori a rischio del diabete ci sono:

·        l’eccesso di peso

·        la sedentarietà

·        il fumo

·        l’alcol

·        la iperalimentazione

Quindi fate attenzione, controllatevi e chiedete un supporto sportivo e alimentare. Io sono qui per voi!

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