Da un po’ di tempo, mi tornano in mente alcune cose della mia infanzia e della mia adolescenza; cose semplici, in verità, che però mi hanno aiutato a crescere, a strutturarmi come persona “adulta” perché per fare ciò che desideravo in quel momento non esistevano alternative. Un esempio? Citofonare a casa degli amici, strapparli allo studio (e alle mamme), per andare a giocare fuori insieme.
Lontano da me il giudizio negativo a priori, i ricordi dei giochi all’aperto e della socialità “senza filtri” mi conducono a una riflessione più ampia che riguarda la forza dei social media e il ruolo che rivestono nella vita quotidiana dei giovanissimi. Ritornando all’esempio del citofono, qualcuno lo usa ancora? I ragazzini lo usano? Non credo. È più “facile” mandare un messaggio vocale via WhatsApp o fare una domanda tramite Messanger che interagire alla vecchia maniera dal portone di casa. Ed è un peccato.
Gli scambi comunicativi sono fatti di parole, ma non solo: il tono, i gesti, la postura, l’espressività fanno di noi “esseri umani” che si muovono in un preciso contesto. L’uso così massivo degli strumenti tecnologici a partire dagli anni 2000 ha cambiato tanto delle relazioni tra persone e con la natura, influenzando ancor di più gli “stili di vita”.
Al di là della comprensione delle emozioni e di come gestirle (non sempre eravamo liberi di andare a giocare, magari prima c’era il “dovere” di finire i compiti e poi, forse, i nostri genitori ci concedevano questa “libertà”), durante la crescita è importante non avere sempre una protezione – nel caso della tecnologia, lo schermo – tra te e il tuo interlocutore.
Si tratta, secondo me, di una dimensione di responsabilità che ti spinge a:
- essere più attivo – giocare all’aria aperta aiuta le capacità motorie, irrobustisce il sistema immunitario, fa consumare energia e quindi calorie, permette di scaricare tensioni e accumulare “endorfine”; in sintesi mette di buon umore e ti mantiene in forma.
- superare le difficoltà – il contatto diretto permette una rielaborazione dei problemi da solo o in gruppo; insegna la pazienza ed educa alla capacità di ascolto e di attesa; stimola a essere più consapevoli di sé, dei propri punti deboli o di forza, a saper perdere, a saper contrastare qualcuno o qualcosa che non piace.
Conoscere il mondo reale perché vivi a poco a poco le sue tante sfumature, positive o negative che siano, rende meno “violento” e drastico il passaggio nel mondo degli adulti. Nella mia esperienza di nutrizionista, ho osservato diverse situazioni di pericolo o di difficoltà dei più giovani: notizie su diete magiche trovate online, condivisione di false informazioni tramite chat, continui bombardamenti di immagini modificate che sottolineano, anche non volendo, come si dovrebbe essere per sentirsi davvero “cool”.
Mangiar bene, l’allegria della tavola, la convivialità va trasmessa, imparata e va costruita. L‘educazione a una sana alimentazione così come a un corretto stile di vita è fondamentale per aver una vita lunga e in salute, e non si deve lasciar fare a chi si improvvisa esperto del settore senza esserlo, conosciuto magari perché capace di sfruttare e “farsi vedere” sui moderni social media.
In qualità di nutrizionista clinico e sportivo, mi sento in dovere di fornire informazioni adeguate a chi ha bisogno di saperne di più sul corpo, sul metabolismo, su cosa è giusto o meno mangiare, sulla dieta mediterranea, sulla stagionalità dei cibi, sulla bellezza di provare emozioni vere perché presenti a se stessi.
Per voi ci sono in presenza, e ci sono anche online proprio per contrastare le tante fake news sul benessere fisico e sull’alimentazione che hanno come unico obiettivo quello di ingannarvi rubandovi pezzi di curiosità.
Dove trovarmi: contatti.
Carissimo Fabio. Ti conosco da quasi quando sei nato…. E ancora oggi ricordo il bambino vivace educato e dolce, che eri, hai avuto la fortuna di avere dei genitori con grandi valori e di conseguenza te li hanno trasmessi.. Io personalmente sono una persona che ci tengo molto a ciò che noi genitori abbiamo seminato.. Sono pienamente d’accordo con te sul fatto che la tecnologia oggi è troppo esagerata, cosa che in tutte le case c’è, ma il problema fondamentale è che nn ci sono più regole.. I genitori di oggi nn dico tutti ma il 99%è impegnato col lavoro è nn si dà più il valore alle piccole cose.. Che x noi bambini di allora avevano grande valore. Buona vita ragazzo d’oro 💞