Perché è importante condurre una vita attiva soprattutto quando si vuole perdere peso?
Alla base del ragionamento che faremo insieme, c’è un concetto fondamentale che coinvolge il binomio “dispendio energetico-riduzione del grasso corporeo”.
In breve, un buon allenamento garantisce al corpo un maggiore dispendio di energia e, quando si ha l’obiettivo di dimagrire, è necessario pensare che le “entrate” da consumare devono essere inferiori alle “uscite” (in termini di spesa energetica: è chiaro!).
In generale ogni piano nutrizionale coinvolge “attività e dieta” per raggiungere buoni risultati nei cosiddetti programmi dimagranti.
Questi, tuttavia, hanno subito dei cambiamenti nel corso del tempo. Una rivoluzione che ha portato alla sostituzione di allenamenti basati sulle sole (e lunghissime) sedute di cardio a quelli con i “magici” pesi.
Il perché è dettato dall’analisi dei due diversi allenamenti, ed è stato rilevato che chi si allenava con sovraccarichi riscuoteva benefici maggiori in particolare nel lungo periodo.
Però mi pongo con voi una domanda: a parità di dispendio energetico, ha senso preferire l’allenamento con i pesi?
In effetti l’obiettivo non deve riguardare soltanto un più alto dispendio energetico.
Semplificando un po’, in una programmazione settimanale, scegliere prevalentemente l’allenamento aerobico (bici, corsa, corsi di aerobica), significa allenare la massa muscolare resistente a discapito delle fibre forti (le famose fibre bianche).
Ma dedicarsi soltanto ai pesi, garantirebbe nel tempo un aumento del volume dei muscoli (cioè il cosiddetto trofismo muscolare) che, in verità, si verifica anche con un allenamento aerobico in fase iniziale e per i neofiti?
Nel lungo termine la risposta è negli allenamenti di contro resistenza.
Un buon compromesso potrebbe essere unire quest’ultima tipologia di allenamenti (in prevalenza) a una o due sedute di allenamenti aerobici.
Ad aiutare il dimagrimento, anche nuove strategie definite controcorrente, come quella di inserire i carboidrati nei giorni OFF (cioè senza allenamento) e di limitarli nei giorni ON.
Il motivo è contribuire al deficit energetico assecondando la fisiologia.
A volte serve un giorno intero per ripristinare “le scorte di glicogeno muscolare ed epatico”.
Così se scelgo di alternare i miei pasti in base all’allenamento programmato, avrò il vantaggio di “immagazzinare” una maggiore energia durante l’attività fisica poiché i miei muscoli hanno avuto il tempo di “riempire il serbatoio energetico” in maniera adeguata.
Le catecolamine, composti chimici (come dopamina, noradrenalina e adrenalina) prodotte in seguito all’allenamento, diminuiscono il senso di fame nei giorni ON e così mangio di meno.
Esempio consumi: perché scegliere i pesi
Prendiamo un maschio di 75 chili e valutiamo quando spende in termini energetici (misurato con metabolimetro) in base allo sport che sceglie di fare.
Se ci basassimo solo sul dispendio energetico, va da sé che dovremmo scegliere 60 minuti di corsa a 12 km/h che ha un dispendio energetico di 900 Kcal e non 60 minuti di sollevamento pesi ad alta intensità con un dispendio energetico di 475 Kcal.
Però la richiesta energetica del corpo nel post esercizio, necessaria proprio per ripristinare “i danni indotti dall’allenamento”, è maggiore dopo il sollevamento pesi e non dopo la corsa con un relativo aumento del metabolismo nei 3 o 4 giorni successivi.