Oggi ti voglio parlare dell’allergia al Nichel, più correttamente della Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel (SNAS).
Prima di farlo però delineiamo insieme il contesto in cui il mondo occidentale si muove.
Partiamo dall’aumentata richiesta di carboidrati. Per rispondere a tale richiesta, l’industria alimentare ha scelto di usare una serie di conservanti/contaminanti che il nostro organismo, in modo inevitabile, accumula via via nel tempo.
Al di là delle buone eccezioni, chi non ricorda l’erbicida più utilizzato negli anni ’60, il glifosato –il Roundup – utilizzato per intensificare la coltivazione di alcune specie di grano, il cui uso massiccio è probabilmente collegato a una maggiore incidenza di forme tumorali?
Nonostante non ci siano chiare prese di posizione da parte della comunità scientifica, che non si è ancora espressa in merito al probabile legame cancro/glifosato, molti Paesi hanno emanato una serie di normative per limitarne l’utilizzo nelle farine prodotte attraverso la lavorazione del grano.
Un’ipotesi interessante sottolinea, inoltre, come l’aumento dell’introito di glifosato nell’organismo possa essere causa della modifica della permeabilità intestinale, con conseguente Sensibilità al Glutine non Celiaca (NCGS), patologia ormai ben riconosciuta.
Ci sono anche stati infiammatori indotti da lieviti alimentari o dalle proteine del latte. Anche qui diventa fondamentale seguire una terapia nutrizionale e di integrazione specifica.
Ed eccoci arrivati insieme al Nichel, parola che deriva dalla svedese Nickel, un metallo presente nel nostro organismo, in particolare nelle ossa, nel pancreas e nella saliva, di cui abbiamo bisogno per vivere proprio come altri metalli quali rame, cobalto, ferro.
Tuttavia il Nichel è tra gli allergeni più insidiosi.
Il nostro fabbisogno giornaliero di Nichel è di circa 100 mcg/al giorno; il cibo lo soddisfa ampiamente.
Il problema nasce perché il Nichel non si trova soltanto negli alimenti, ma anche nei vestiti, nella bigiotteria, nella composizione chimica di molte creme cosmetiche (ed ecco perché sono soprattutto le donne a soffrirne); nei barattoli per la conservazione dei cibi; nelle pentole.
Insomma è presente in una tale quantità di prodotti che il nostro corpo, a cui viene ceduta una parte, lo accumula.
E adesso una domanda proprio per te: hai mai registrato sul tuo corpo uno dei seguenti sintomi della SNAS (l’elenco non è naturalmente esaustivo)?
- Reflusso gastroesofageo
- Nausea
- Stipsi ostinata (con evacuazioni anche di 1 volta ogni 8/10 giorni)
- Diarrea
- Mal di testa ricorrente – cefalea
- Dolori addominali
- Diarrea
- Gonfiore addominale
- Fragilità dei capelli, pelle secca, unghia fragili
- Dolori articolari e/o muscolari
- Malassorbimento intestinale e ipovitaminosi (in particolare carenza delle vitamine del gruppo B e della vitamina D)
- Crampi
- Sapore metallico in bocca
Se sì, e se anche dagli esami del sangue e dalla visita con un reumatologo (step suggeriti e prescritti dal tuo medico di medicina generale) non hai registrato nulla di particolare, se non alcune variazioni dei gruppi vitaminici o una diagnosi di fibromialgia (senza però aver ricevuto alternative ai gastroprotettori a vita), ti suggerisco di scegliere un approccio integrato.
È ovvio che la diagnosi spetta al medico curante o allo specialista, ma in un’ottica di collaborazione volto al tuo benessere, bisogna indagare insieme sulle reali e/o presunte motivazioni del peggioramento della tua condizione di salute.
In questo caso diventa importante fornire una valutazione anche sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita, indagine che deve essere svolta da uno specialista della salute: medico, biologo nutrizionista, dietista.
Infine, purtroppo, oltre al Nichel esistono altri “allergeni” alimentari che favoriscono la risposta immunitaria del corpo umano e che generano la cosiddetta “infiammazione sistemica”, responsabile di una serie di sintomi tra cui la difficoltà a perdere perso, cosa che accade perché spesso tale infiammazione interessa l’attività tiroidea.
Per ulteriori approfondimenti, puoi prenotare un consulto con me o inviarmi direttamente un messaggio.
Molto interessante ed istruttivo questo articolo, riscontro in me tutti i sintomi descritti, purtroppo non sono mai stata creduta da nessun medico mi dicevano che sicuramente era un fattore psicosomatico, depressione e quant’altro
Riusciremo sicuramente a trovare una soluzione.